Uscire vincitori dallo scontro con un casinò è il sogno della maggior parte dei giocatori d’azzardo, ma non in molti sono in grado di riuscire a portare a termine questa impresa titanica. Ecco alcune storie che potrebbero farvi sorridere e darvi la speranza di poter un giorno uscire vincitori dallo scontro con i vostri casinò favoriti.
Keith Taft: il mago dell’elettronica
Ecco la storia di un elettrotecnico che ha dedicato tutta la sua vita allo sviluppo di dispositivi per riuscire a battere le case da gioco. Nella sua lunga carriera di genio dell’elettronica durata oltre trent’anni, grazie all’aiuto di suo figlio Marty, Keith Taft risucì a guadagnare molto denaro.
Negli anni ’70 iniziò a pensaer che fosse possibile battere il sistema grazie all’utilizzo di un computer in grado di registrare i video digitali e un microcomputer per elaborare le informazioni. La passione per il gioco d’azzardo nacque nel 1969 durante una vacanza che gli permise di conoscere il blackjack, uno dei pochi giochi del casinò nei quali il giocatore ha in realtà delle buone possibilità di portare a casa delle vincite.
Come tutti gli appassionati di questo gioco, iniziò a cercare di battere il sistema contando le carte, ma questo metodo non funzionò. Decise di conseguenza di utilizzare dei computer per aumentare il suo margine di vantaggio nei confronti dei casinò. Il suo primo dispositivo venne chiamato George e lo indossava sotto i suoi vestiti quando si sedeva ai tavoli da gioco. Si trattava però di un dispositivo pesante da portare in giro e la seconda versione del dispositivo venne denominata David, un’apparecchiatura più leggera e realmente sofisticata per quei tempi.
Grazie a questo dispositivo fu in grado di guadagnare 40.000$ durante la prima settimana di utilizzo. Decise poi di divulgare la sua scoperta e vendere ogni dispositivo a 10.000$ insegnando alle persone come utilizzarlo per battere i casinò. Venne successivamente arrestato presso un casinò dove perquisendolo incontrarono il dispositivo, ma né gli ufficiali della casa da gioco né tanto meno l’FBI furono in grado di comprendere il funzionamento dell’apparecchiatura e di conseguenza non furono in grado di dimostrare l’utilizzo del dispositivo per barare. Il genio della tecnologia venne quindi scagionato.
Tutto questo diede luogo alla successiva invenzione denominata “belly telly” e creata in cooperazione da Keith e Marty. Si trattava di una piccola videocamera in grado di scoprire le carte del croupier. Il dispositivo inviava l’immagine via satellite a un camioncino stazionato nel parcheggio del casinò, per poi inviare un segnale al giocatore al tavolo consigliandogli la mossa da fare.
Tra le molte invenzioni geniali portate a termine dal duo è impossibile dimenticare Thor, un computer in grado di dedurre la posizione delle carte all’interno del mazzo, nel caso si utilizzasse un mazzo nuovo mescolato in modo perfetto e Naina, un computer sequenziale. Però dal 1985 lo Stato del Nevada rese illegale l’utilizzo di qualsiasi dispositivo elettronico che potesse aiutare i giocatori d’azzardo e la pena per tale reato venne fissata a 10 anni di reclusione. Questo successe in ogni caso successivamente alle grandi vincite intascate dalla famiglia Taft.
Dopo una vita a sfidare i tavoli da blakcjack, nel 2004 Taft venne inserito addirittura all’interno della Blackjack Hall of Fame.
Ida Summers: bellezza e sfrontatezze
Ida Summers è un altro personaggio che merita certamente una menzione tra i giocatori/ giocatrici in grado di battere i casinò. A vederla non si sarebbe mai identificata come un baro da casinò, ma nel corso degli anni ’60 e ’70 riuscì a portarsi a casa decine di migliaia di dollari grazie alle sue doti innate ai tavoli da blackjack. Tecniche conosciute come “hand mucking” e l’inserimento di “cooler” le hanno garantito grandi vincite ai tavoli da gioco.
La prima di queste tecniche consiste nel fatto di nascondere una delle carte del mazzo e utilizzarla al momento più opportuno. La sua bellezza, capacità di intrattenersi con gli altri giocatori e struttura fisica minuta la aiutarono a dissimulare il suo tentativo di truffa nei confronti dei casinò e fu di conseguenza in grado di sottrarre impunemente le carte dal mazzo.
Continuò ad accumulare vincite in molti casinò di Las Vegas, portando il gioco a un altro livello e inserendo addirittura dei “cold deck” o “cooler” all’interno delle partite. Di cosa si tratta? Semplicemente di mazzi presettati che possono essere messi in gioco dal giocatore scambiandoli con i mazzi ufficiali del casinò.
Si tratta di una manovra particolarmente pericolosa, in particolare se la si effettua nei casinò gestiti dalla mafia, ma Ida ebbe tutta l’abilità necessaria per portare a termine queste manovre con grande successo. Ai tempi i bari di sesso femminile non erano certo molto famosi e questo le consentì di passare sottotraccia per molti anni. Diventò famosa nei bassifondi e tra i famosi bari da casinò, soprattutto visto che nessuno prima d’allora si era azzardato a inserire dei mazzi truccati all’interno del gioco. In ogni caso la sua carriera terminò in malo modo dopo un’investigazione portata a termine dall’FBI.
Tommy Glenn Carmichael: la tecnologia e le truffe
Tommy Glenn Carmichael, come molti dei giocatori in grado di battere i casinò, era un individuo particolarmente dotato per la creazione di dispositivi elettronici in grado di consentirgli un grande margine sul casinò. In questo caso non parleremo dei tavoli di blackjack, ma bensì delle slot-machine. La sua carriera come baro iniziò nel 1980, quando aveva già compiuto trent’anni. Per riuscire a vincere utilizzava un dispositivo molto semplice che una volta inserito all’interno delle slot-machine produceva dei pagamenti.
I casinò si accorsero presto di queste tipologie di truffe e non ci volle molto tempo perché cambiassero le macchinette all’interno delle loro strutture. Questo fece sì che Carmichael dirigesse le sue attenzioni presso i piccoli casinò di Las Vegas, ma dopo poco tempo venne individuato e incarcerato. Una volta scontata la sua condanna tornò subito alla creazione di nuovi dispositivi per battere le slot-machine e creò differenti strumenti conosciuti come Slider e Monkey Paw in grado di far scattare il pagamento automatico all’interno delle slot-machine.
Quando l’industria passò alle slot elettroniche decise di studiare con attenzione questi dispositivi e inventò un dispositivo chiamato “light wand”. Questa attrezzatura composta da una batteria di videocamera e una luce in miniatura, veniva utilizzato per bloccare il sensore all’interno delle slot causandone i pagamenti.
Si trattava di un dispositivo impossibile da localizzare e grazie a questo fu in grado di guadagnare anche 10.000$ al giorno. Nel 1996 venne arrestato nuovamente e successivamente venne arrestato due volte con dispositivi elettronici all’interno di casinò.
Come finì la sua storia? Come nella maggior parte delle storie americane che coinvolgono hacker e bari, divenne infatti un consulente dei casinò e produttore di dispositivi anti-truffa.